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Autore: Matteo
Redatto il: 16 Ottobre 2020

Scopriamo insieme le bellezze dell’Aspromonte

Annesso territorialmente alla provincia di Reggio Calabria, il massiccio montuoso dell’Aspromonte è delimitato ad Est dal Mar Ionio e ad Ovest dal Tirreno, sul quale si affaccia in prossimità dello Stretto di Messina; con la sua caratteristica forma ‘a terrazze sovrapposte’ questo meraviglioso massiccio montuoso presenta, perlomeno a bassa quota, una vegetazione molto ricca e prosperosa, con varie specie di piante e fiori tipici della cosiddetta macchia mediterranea.

La cima più alta che si può incontrare in tutto il massiccio montuoso è il Montalto (circa 2000 mt.), facente parte del comune di San Luca, anche se la prima stazione sciistica utile si trova a Gambarie, piccola località montana ubicata nel comune di Santo Stefano, altro piccolo paese situato ad una altezza di circa 1330 mt. sul livello del mare. San Luca ospita inoltre il Santuario della Madonna di Polsi, vero e proprio luogo di culto, specialmente per chi desidera fare ‘turismo religioso’

Brevi cenni di storia

Stando ai reperti archeologici incontrati fino ad oggi, la zona è stata certamente vissuta da più di una popolazione durante il corso della storia, e per trovare i primi segni di civiltà sull’Aspromonte bisogna fare un salto indietro e tornare ai tempi della Magna Grecia; ancora oggi infatti, se ci si dovesse addentrare verso le zone più interne ed isolate dell’Aspromonte si incontrerebbero, senza sforzarsi più di tanto, borghi antichissimi nei quali si parla il dialetto cosiddetto grecanico, un idioma vecchio come il mondo e per di più davvero incomprensibile.

A qualche chilometro dalla cittadina di Gambarie ebbe luogo, il 29 Agosto 1962, lo scontro tra le truppe Napoleoniche e quelle Garibaldine, con pesante sconfitta di queste ultime ed il ferimento dello stesso Giuseppe Garibaldi, fatto poi prigioniero dai francesi e rispedito in esilio sull’isola di Caprera. Segni tangibili di questo scontro si possono trovare presso il Museo del Vittoriano in Roma, che conserva in perfetto stato i cimèli storici relativi a questo avvenimento.

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte

Il suggestivo verde che caratterizza la vegetazione della macchia mediterranea, le asperità di terreni accidentati ed a tratti inaccessibili, piccoli laghetti e terrazze che affacciano a picco sul mare e che per questo rendono i paesaggi davvero unici nel loro genere; è questo ciò che si incontra se si va in escursione sull’Aspromonte, e per gli amanti del trekkingnon potrebbe esserci escursione più bella al mondo.

Questo autentico patrimonio naturale occupa una superficie di quasi 80.000 ettari, estendendosi su una vastissima area che tocca ben 37 piccoli comuni della provincia di Reggio Calabria, e rappresenta in un cetro senso la chiusura inferiore della catena montuosa degli Appennini meridionali. Rocce metamorfiche per la maggior parte, ma anche granitiche e sedimentarie si alternano meravigliosamente in quest’area così selvaggia e silenziosa, dove ripide scarpate a picco sul mare cedono improvvisamente la scena a strutture a terrazze e suggestive falèsie, ammaliando gli amanti della natura e non solo.

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Artigianato dell’Aspromonte

Essendo totalmente immerso nella natura l’Aspromonte, ed ovviamente tutti gli abitanti dei più piccoli e sparuti comuni compresi in quest’area, vive essenzialmente di prodotti della terra, ed anche l’artigianato locale segue questa tendenza; strumenti musicali, attrezzi di tipo agricolo, ma soprattutto pipe artigianali ricavate dalla radice dell’erica arborea calabrese, sono gli oggetti più richiesti e venduti ai turisti.

Restando sempre nell’ambito dell’artigianato locale, notiamo subito che anche il gentil sesso recita un ruolo di prim’ordine; grazie infatti alle donne residenti nell’area grecanica (nella cittadina di Samo per esempio), l’arte della tessitura si è molto sviluppata, e le pezzàre ricevono ancora oggi ordini per produrre i loro famosi tessuti a striscie multicolore. A Seminara troviamo inoltre un centro per la lavorazione della ceramica, noto per produrre ‘maschere variopinte con proprietà apotropaiche’ e bottiglie con tratti antropomorfi, come ad esempio la serie de i baffuti , che stando alle credenze popolari attirerebbero positività e fortuna.

I posti più belli e gli itinerari più conosciuti

Si pensa che la storia dell’Aspromonte inizi più o meno 500 milioni di anni fa, come testimoniano alcuni enormi monoliti che, modellati nei secoli dagli agenti atmosferici, sono oggi quasi dei veri e propri monumenti naturali, e sono circa 200 i siti di interesse archeologico e naturalistico che si possono visitare in tutta l’area. La Rocca del Drako è uno dei luoghi più conosciuti, e varie leggende narrano di un ciclope che viveva in una delle sue grotte naturali, in una delle quali custodiva un tesoro.

Da vedere sarebbero certamente Roghudi, pià conosciuto come ‘il paese fantasma’, il villaggio di Bova, raggiungibile unicamente utilizzando una mulattiera impervia e molto accidentata, le cascate dell’Amendolea (o cascate del Maesano), il cippo di Garibaldi, situato nel punto esatto dove fu ferito durante la battaglia contro le truppe napoleoniche. Tutti luoghi suggestivi che vale senz’altro la pena di visitare, anche perché immersi in uno scenario naturale davvero meraviglioso.